Per presentare i nostri vini abbiamo deciso di rifarci a una commedia di Shakespeare: La XII Notte.
La XII Notte è soprattutto la notte dell’epifania: giornata in cui, secondo diverse tradizioni, l’oltremondo entra in contatto con la vita terrena e ciò che era celato si manifesta. Il momento in cui il periodo più scuro e più duro dell’anno ha termine e la natura si risveglia. Fine e nuovo inizio, morte e vita nuova si incontrano.
Quando parliamo dei vini de La XII Notte parliamo di vini epifanici perchè in essi la natura si manifesta nella sua autentica espressione. Ogni bottiglia è un piccolo tassello che racconta la storia non solo della vigna e dell’annata, ma di tutto ciò che riguarda il contesto che ha contribuito a generare quel vino: dalla prima piccola margherita spuntata in primavera alla corsa del leprotto spaventato da un volo d’uccelli. Non si tratta di vini costruiti per ottenere caratteristiche conformi agli standard ma vini in cui il colore, il gusto, i profumi e gli aromi sono inebrianti, esaltati e fuori dalle regole come esaltato e ‘prima delle regole’ era Dioniso, il dio del vino ma prima di tutto il dio della natura.
Non aspettatevi vini monocordi o scientificamente bilanciati, qui si può trovare l’espressione corale della natura e del territorio. Suggeriamo di superare le tecniche di degustazione, così distaccate e inquisitorie, e andare oltre. Lasciatevi trasportare dalle sensazioni suggerite da ogni sorso, ascoltate la storia che il vino ha da raccontare e ascoltate voi stessi!
Siamo a Zola Predosa, a 15 km a ovest di Bologna, terre rosse e vigneti costituiti con Pignoletto, Sauvignon e Barbera, vitigni presenti da sempre su questo territorio e nella memoria dei suoi contadini.